domenica 28 ottobre 2012

A Linda per i suoi primi cinquanta.


Torta del buon compleanno:

- felicità: 1 kg abbondante;
- amore: 2 kg colmi;
- amicizia: 1 kg e più;
- fortuna: 8 dosi esagerate;
- ottimismo: a piene mani;
- fiducia: quanta ne serve;
- entusiasmo: 3 cucchiate piene;
- ironia: 3 pizzichi.


N.B. Non fa ingrassare e bisogna mangiane almeno un pezzetto al giorno.  



Linda, ricorda che non sono le ricorrenze importanti 
a rendere speciale una persona, 
ma sono le persone speciali come te
a rendere importante una festa, 
per questo non contano gli anni che compi 
ma il fatto che a compierli sei tu... 
Buon compleanno Linda!
In questo giorno speciale te ne auguriamo altri 50
zeppi di sorrisi, emozioni, brividi e sospiri e….
qualche lacrima di intensa gioia,
per rendere magico un futuro ancora
tutto da vivere.
Ti vogliamo bene!

mercoledì 24 ottobre 2012

le scarpe del viaggiatore.

Ci sono partenze nella vita d’ognuno, ma spesso ci assale la voglia di respirare poesia di paese e allora il pensiero s’incammina sulla strada del ritorno; ma scivola presto sul terreno viscido delle incertezze. Il pensiero sa bene che non sono mai facili i ritorni, che spesso sono lo specchio degli inganni, la stanza delle illusioni e il ricordo di una vita fuori corso; poi abbandoni ogni remora e parti. Rivedi le case dell’infanzia come in posa per una foto di gruppo e il cuore ti sale fino alla gola. Già pensi ai racconti, alle memorie con gli amici. Il palcoscenico è sempre lo stesso; sono gli attori che sono tutti cambiati. Ti domandi: e gli altri si ricorderanno di me?Sei preso da nuovo sconforto e vorresti fuggire, ma capisci che sei partito col piede sbagliato:sei solo alla ricerca di te stesso com’eri una volta e stai togliendo al viaggio il suo senso profondo; il tuo arrivo così non si compirà mai. Allora infili le scarpe del viaggiatore trasparente che di tutto si svuota, pure di ciò che è bordo e appartenenza;i tuoi calzari, in segno d’intimità e rispetto,ora non fanno rumore e gli abiti stringono un patto coi colori del paesaggio.Ora sei pronto ad entrare in paese e mescolarti alla tua gente in silenzio, per una doverosa revisione di te stesso.

(maestrocastello 24/10/2012

martedì 16 ottobre 2012

tutti in coda, nonostante la crisi.


Ciascuno di noi ha avuto a che fare con i termini essere e avere  fin dai banchi delle elementari. Allora ce li presentavano come  verbi “ausiliari” utili a coniugare tutti gli altri (quanta fatica per mandarli a memoria, specialmente al congiuntivo!), solo più tardi avremmo capito che rappresentavano in realtà  due filosofie opposte di concepire la vita, due modi per raggiungere il ben-essere (star bene) o, per dirla con una parola grossa, la felicità.  L’essere inteso come aspirazione di realizzare se stessi come persone, mentre l’avere  come desiderio di possedere beni materiali e non, per avere una vita più agiata. Desiderare di possedere il necessario è legittimo e naturale, ciò che invece è inutile e perfino dannoso è desiderare il superfluo. Visto che parliamo di desideri, bisogna intendersi cosa intendiamo per desideri, o meglio, per desideri legittimi. Il grande filosofo Epicuro già duemila anni fa affermava che alcuni desideri sono naturali e necessari, altri pur essendo naturali non sono necessari ed altri ancora non sono né naturali né necessari. In quest’epoca di sfrenato consumismo è oltremodo difficile distinguere il necessario dal superfluo e sfrondare dal proprio stile di vita ciò che è inutile. Oggi non si è più padroni dei propri desideri, ma succubi di quelli indotti dalla pubblicità fino al punto che, nelle scorse settimane, folle di giovani senza un lavoro hanno trascorso un’intera nottata fuori dai negozi delle grandi città per assicurarsi il possesso d’un iPhone 5 che costa quanto lo stipendio mensile di un lavoratore. I consumi  sono nati per arricchire chi li produce e per distrarre la gente dai veri valori della vita e, come dice  Eric  Fromm, “hanno ridotto l’uomo ad un lattante che strilla per avere il poppatoio”. Mi dite cosa ce ne facciamo di un televisore in ogni stanza o di una casa con quattro bagni; c’è da chiedersi; ma quanti culi abbiamo? Sfrondare si può; anzi si deve! Diceva sempre Epicuro: “Se vuoi rendere ricco Pitocle, non aumentarne i beni; sfrondane i desideri”. Contro il consumismo che mi fa pensare: ”io sono ciò che ho”, bisogna invece avere il convincimento che un uomo è ricco in proporzione delle cose di cui riesce a fare a meno. E’ solo sviluppando le molteplici doti che ogni individuo possiede che dà la possibilità all’uomo di realizzarsi da subito, senza aspettare il cambiamento delle strutture della società. Forse l’uomo disporrà di pochi beni di consumo, ma assaporerà finalmente molti valori veri quali l’amore, l’amicizia, il rapporto con gli altri, la propria crescita culturale; tutti beni essenziali per vivere che non sono in vendita in nessun centro commerciale. Solo allora sarà finalmente padrone dei propri desideri e della propria dignità.
Buona vita!
maestrocastello  

martedì 9 ottobre 2012

Buon Anniversario!


L’amore è come
Il pulsare del cuore
Nessuno gli dice batti,
Nessuno gli dice batti più forte.
Così accade che
Senza volerlo
Si vive
E senza volerlo
Si ama.
                                          (anonimo)
…………………………………….

Il tempo che usura le cose
Fa incetta di falsi sentimenti.
Tanti anniversari vissuti
Come fossili di amori svaniti.
Non è il caso nostro!
Svegliarsi e gioire ancora
Di averti accanto,
Questo lo chiamo amore,
Non fossile.
Buon anniversario,
Amore mio!

domenica 7 ottobre 2012

Chiedi chi erano i Beatles.


La vita senza musica sarebbe un vero strazio. Le canzoni accompagnano la  nostra vita e ci aiutano a vivere emozioni forti che credevamo seppellite nei recessi della memoria. La  moderna tecnologia ci permette di ascoltare musica ad ogni ora del giorno e della notte; ma non è stato sempre così. Il “nonno di oggi ch’è stato il ragazzo di ieri”, quando esisteva solo il vinile, sa bene che erano rari i fortunati a possedere un giradischi in casa e le poche canzoni, quasi tutte melodiche,  si ascoltavano solo alla radio e si aspettava San Remo come si aspetta il Natale. Poi arrivarono i Beatles con la novità della loro musica più dirompente di manifesti culturali o proclami politici che avrebbero lasciato una traccia in ciascuno di noi, un fenomeno breve, durato appena otto anni, destinato a non avere fine. “Se vuoi toccare sulla fronte il tempo che passa volando, chiedi chi erano i Beatles”, recita una nota canzone degli Stadio e ancora: “ chiedilo a una ragazza di quindici anni di età, lei ti risponderà: ma chi erano mai questi Beatles?”. Le nuove generazioni, senza troppa retorica,  devono sapere che con l’arrivo dei Beatles la musica leggera popolare era entrata in una nuova epoca e nulla negli anni successivi avrebbe assunto contorni così rivoluzionari. I Beatles hanno segnato un’epoca non solo nella musica; ma  anche nel costume, nella moda e nell’arte; divenendo un fenomeno di comunicazione di massa di proporzioni mondiali. Nonostante si siano sciolti nel 1970 il loro influsso si coglie ancora oggi su quasi tutto il pop che circola in radio o sul web. Essi non hanno cambiato un mondo, ma è più giusto dire che ne hanno creato uno nuovo e lo spirito di quel mondo non s’è ancora concluso. Noi ascoltavamo i Beatles e i nostri figli continuano ad ascoltare i Beatles,  restandone ancora affascinati e considerandoli attuali, cosa che non accadeva con fenomeni musicali precedenti. Giovanni Guareschi, l’autore di Peppone e Don Camillo, annovera i Beatles, assieme ai movimenti studenteschi e alla minigonna, fra i principali fenomeni che hanno caratterizzato il Novecento. Il 5 ottobre del ’62, quando uscì il loro primo pezzo “Love me do” ero in collegio e non ebbi modo di conoscere subito i Beatles, ma li avrei scoperti più tardi: Hey Jude, Let it Be, Yesterday, Michelle, And I Love Er, quante volte li ho aspettati, girati nei dischi ed anche gridati. Grazie   per avermi fatto cantare, ballare, protestare, grazie per avermi fatto sognare, grazie per avermi dato la gioia di vivere nell’età più bella. Ecco chi erano i Beatles!
Buona vita!
maestrocastello

giovedì 4 ottobre 2012

Laudato sii........


E’ proprio in tempo di  crisi che bisogna interrogarsi sul senso delle cose e su un modello di crisi e di consumo, figlio della crescita e della globalizzazione, che  mette in secondo piano il valore delle persone e delle relazioni ed il rapporto con l’ambiente. E’ giunto forse il tempo di reputare che sia più utile anteporre le persone e le loro relazioni agli affari e al profitto e condividere un sistema di valori che rimandi all’autenticità, alla sobrietà ed al valore delle relazioni umane. Oggi è il 4 ottobre e la Chiesa festeggia San Francesco, santo protettore della nostra beneamata Italia, descritto anche come il poverello d’Assisi. Francesco è una figura rivoluzionaria della Chiesa cristiana, un autentico filosofo; uno che stava bene economicamente, poi lesse il Vangelo e lo mise in pratica alla lettera, modellando su di esso la propria filosofia di vita; tant’è che un giorno incontrò un lebbroso e, invece di fuggire al suono della  campanella, scese da cavallo e lo abbracciò. La testimonianza che egli rese nel tempo ne fa un naturale punto di riferimento per quanti, cristiani e non, anche oggi coltivano l’ideale di pace, del rispetto per la natura, del dialogo tra persone di cultura, opinione e credo religioso diverso. Si racconta che Francesco spese gli ultimi soldi da figlio di papà per riparare i danni di una chiesa in rovina; anche noi possiamo investire i residui risparmi per sanare i danni prodotti a noi stessi in questo tempo di crisi. La crisi non deve oscurare, come è accaduto in questi anni, la necessità d’investire in un’altra gamma di valori, valori che non si vendono e acquistano e che non sono misurati dal PIL. I valori da ricercare sono durevoli, continuativi e non conoscono erosione: la socialità, l’amicizia, lo stare bene insieme, la spiritualità nelle sue varie espressioni, la solidarietà. Un augurio a chi si chiama Francesco per il proprio onomastico e a chi non si chiama Francesco, l’augurio di volersi più bene.
Buona vita!
maestrocastello